Piacere! Questo e nient’altro è la vita! Bando alle angosce. Breve è il tempo del vivere. Subito a me, vino, danze, corone di fiori e donne. Voglio godere oggi. Oscuro è il domani. Pallada, (A.D. 485)

Credo che tutti i grandi vini siano caratterizzati da un’unica peculiarità: la riconoscibilità del territorio, caratteristica che ovviamente si può formare solo in vigneto.
Abbiamo la fortuna di avere vigneti meravigliosi in posizioni eccezionali, i loro frutti richiedono poco da noi in cantina. Se riusciamo a trasformare l'uva in un vino integro, senza rovinarlo, sono pienamente soddisfatto.
Vedo il lavoro di cantina come custodi della qualità delle uve, mettendo da parte la “cassetta degli attrezzi” e lasciando semplicemente che il vino sia. Quindi cercando di evitare inutili casini e fidandoci dell’uva.
Ci consideriamo prima viticoltori. La parte enologica è l’anello di una catena. Per fare un grande vino, dobbiamo coltivare uve eccezionali. Così facendo celebriamo unicamente le peculiarità del luogo e delle stagioni.
Riassumendo dobbiamo cercare di stare in disparte e fare ben poco finché il vino nascente non rivela la strada giusta. Questo però richiede un occhio estremamente attento da parte di chi esegue i lavori, (che è anche chi scrive questo testo) richiede un tocco delicato, una importante dose di fiducia, propensione al coraggio ed elasticità nei confronti delle variazioni. Richiede attenzione, cura e presenza in ogni singolo processo che viene eseguito.
Il processo sarà così fluido, non legato a una ricetta e ogni anno richiederà un approccio diverso e capacità di adattamento. Lavorando così vicino alla natura, a volte si soffre e a volte si festeggia; ogni anno ci sono nuove promesse e l'eccitazione della scoperta è sempre presente.
È bellissimo poter sperimentare: abbiamo a disposizione quantità abbondanti di uve di altissimo livello ed essendo l’obbiettivo quello di migliorare costantemente è un dovere provare cose nuove. Perché le cose magiche accadono da sole dopo un impulso iniziale.
L’obiettivo è ottenere nei vini, il perfetto equilibrio tra semplicità e complessità. Vini con grandissima bevibilità. Vini eleganti, fini e strutturati allo stesso tempo.
La gamma dei vecchi cloni di Barbera dei vigneti a Zucchetto dà origine a sensazioni complesse di sapidità e frutta scura. Amo che il fascino naturalmente acido della Barbera sia in equilibrio con la dolcezza e la morbidezza data dalla componente alcolica.
Il Grignolino ha un carattere tannico così generoso che siamo felici di scambiarne un po' per esaltare la freschezza e la vinosità. Quindi una macerazione a freddo delle uve aggiunge complessità e finezza.
Le uve di Chardonnay provenienti dalle esposizioni più fresche e da cloni di origine francese creano vini ad alto contenuto di estratto/acido. L’affinamento sui lieviti aiuterà a portare equilibrio.
I nostri vini al momento sono tutti vinificati in riduzione (in assenza di ossigeno).
Mi ritengo fortunato anche per avere a disposizione attrezzature moderne che ci aiutano a svolgere i processi necessari in maniera precisa e pulita.
Grazie.
Gianluca